Diciamo di noi


Carla M. "Ho tanti piccoli perché che spiegano il motivo del mio coinvolgimento nel GAS. Lo stile di vita moderno porta a inquinare il pianeta in cui viviamo e, anche se le decisioni importanti stanno nelle mani di pochi, noi possiamo comunque nel nostro piccolo contribuire alla salvaguardia della Terra, poiché è vero che noi compriamo quello che troviamo, ma è anche vero l’opposto, cioè che se ci rifiutiamo totalmente di comprare quello che troviamo, se non ci accontentiamo di quello che ci rifilano nei supermercati, prima o poi le ditte si metteranno a produrre quello che chiediamo. E visto che purtroppo a questo traguardo siamo molto lontani, è meglio iniziare nel nostro piccolo, con la gente che ci sta intorno, a scegliere prodotti più ricercati, meno comuni, prodotti nel rispetto di certe regole. Unirsi per acquistare prodotti significa dire no al consumismo sfrenato, significa cercare insieme produttori diversi dalle grandi marche e dalle multinazionali dei supermercati e aiutare così di conseguenza economie locali e aziende piccole (magari a conduzione famigliare); significa anche aiutarsi fra gasisti, scambiandosi informazioni su quello che c’è a disposizione, cercare, consultarsi per decidere quale realtà incentivare. Significa anche risparmiare sui costi di trasporto (che spesso sono comunque zero visto che si preferiscono produttori locali), sul prezzo del prodotto (venduto infatti all’ingrosso e non a singolo pezzo); significa anche prestare un servizio: già da anni chiedevo agli amici se erano interessati a una certa merce e la compravo per tutti, mi dicevo: “Dalla via che uso la macchina - e inquino - meglio che sfrutti questo viaggio al massimo e compri per tutti”, in questo modo è possibile pure aiutare qualcuno che magari non ha tempo di recarsi dal piccolo produttore biologico non proprio di fianco a casa (come il supermercato). Ora mi è possibile ampliare la cerchia di persone per le quali acquistare e ho pure un bel ritorno perchè anche io posso approfittare del fatto che prima o poi qualcuno farà lo stesso per me, visto che ognuno è responsabilità dell’acquisto di un diverso prodotto. Non per ultimo, anzi molto importante, il fattore umano: conoscere persone nuove, fare amicizie, chiacchiere, far girare informazioni con persone per diversi aspetti in sintonia con me. Insomma, è molto bello potere fare parte di questo gruppo con cui condivido l’interesse sul biologico-solidale, anche se purtroppo (per ora) non trovo nel gas tutti i prodotti che mi servono (seguo un’alimentazione “particolare”)."

Bohunka M. "La prima volta che ho sentito del GAS è stata al Centro bambini & genitori parlando con Mirca e la cosa mi è subito sembrata interessante. Io provengo da una famiglia di contadini, quindi sono abituata a mangiare quello che si produce nella fattoria dove tutto è legato alla stagionalità e a quello che è possibile produrre. Ci piaceva l'idea di poter acquistare direttamente dal produttore nel rispetto della natura e dei suoi cicli. Siamo infatti convinti che produrre beni alimentari e non, nel rispetto dell'ambiente e delle sue regole, sia necessario non solo per noi stessi ma anche per poter dimostrare che un’alternativa al sistema consumistico senza regole è possibile."

Adalgisa S. “La competizione economica e finanziaria deve essere temperata da maggior cooperazione e giustizia, e la produzione come anche il consumo devono entrare in sintonia con considerazioni sociali ed ecologiche. Questo potrebbe accrescere la sostenibilità del mondo contemporaneo creando maggiore giustizia economica, e riducendo il livello del conflitto”. Ervin Laszlo (2003). Tu puoi cambiare il mondo. Istruzioni per l’uso del XXI secolo. Milano: Edizioni Riza. 
"Laszlo con queste parole evidenzia quello che secondo me vuol dire far parte di un gruppo G.A.S . Se tutti quanti nel nostro piccolo iniziamo a ragionare in questo modo forse qualcosa può cambiare nel sistema. Far parte di un gruppo G.A.S implica a livello individuale consumare in maniera responsabile cose genuine e di buona qualità, a livello di collettività dare una continuità e senso al lavoro che con impegno responsabile i nostri fornitori concepiscono i loro prodotti. Da non sottovalutare che con questa modalità di acquisto si può ridurre anche l’imballaggio e quindi meno inquinamento. 
Far parte di un gruppo G.A.S è un piccolo passo verso un cambiamento concreto. 
Per quanto mi riguarda è un’esperienza positiva."


Monica F. "Siamo una famiglia che sta cercando di riflettere come nel proprio piccolo si possa vivere senza distruggere la ricchezza materiale del pianeta, sviluppando quindi un consumo critico attraverso l'acquisto di prodotti di qualità, chie­dendosi che cosa c'è dietro un determinato bene di consumo: 
- se chi lo ha prodotto ha rispettato le risorse naturali e le persone che le hanno trasformate....
- l'impatto sull'ambiente in termini di inquinamento....
- gli imballi....etc
Secondo noi questo e' possibile se un certo numero di persone decide di condivi­dere questo modello di sviluppo costruito dal basso, acquistando insieme pro­dotti biologici e biodinamici, ancor più' se prodotti da produttori locali, cercan­do di non farsi influenzare dal tipo di IPERconsumo che il mercato dei super-mercati e questa società' in generale ci propone. Insieme, quindi in un GAS perchè un Gruppo di Acquisto Solidale ti permette non soltanto di risparmiare acquistando ottimi prodotti in grossi quantitativi, ma mettendo in comune tempo e risorse di ognuno e' più' facile realizzare una economia più' umana, cioè' più' vicina alle esigenze REALI dell'uomo e dell'ambiente.Ci guadagneremo in salute, perchè i prodotti realizzati sono senza l'uso di veleni per noi e la nostra terra e ci guadagneremo economicamente come società perchè favorendo i produttori locali, che altrimenti verreb­bero schiacciati dai grandi supermercati, consentiremo loro di lavorare e partecipare ad uno sviluppo sociale sostenibile.Consumare quindi in modo critico unisce anche le persone che se no sarebbe­ro rinchiuse ognuno nel proprio mondo di consumi."

Barbara P. "I motivi che mi hanno spinto ad entrare in un gruppo di acquisto solidale sono tanti ma il principale è sicuramente la nascita di mia figlia: dare a lei e di conseguenza a tutta la nostra famiglia un’alimentazione più sana, e quindi biologica, è diventata una priorità.  
Inoltre avevo voglia di cambiare il mio modo di vivere . Per me il GAS vuole dire anche rispetto verso l’ambiente e la natura, verso le persone, rispetto nei confronti di chi consuma ma anche di chi lavora. 
Acquistare direttamente dal produttore e’  un modo per protestare contro un sistema economico sbagliato, che non ha più nessun tipo di etica . Penso che per cambiare bisogna iniziare da piccole cose ed io come membro di un  gas sto facendo questo: provare a cambiare qualcosa."


Anna T. "Non ricordo esattamente il momento in cui ho deciso di cercare un GAS nella mia zona, credo sia stato dopo aver visto un qualche servizio giornalistico. 
Ricordo invece benissimo il mio primo incontro con Luca e Mirca. 
Sono andata da loro per chiedere informazioni e sono tornata a casa dopo aver aderito all'acquisto della cassetta di verdura e aver ordinato l'olio. Ricordo l'invidia che provai verso gli altri membri che quel giorno dovevano ritirare la pasta, perché mi venne detto che avrei dovuto aspettare ben 6 mesi per averla anche io...Da quel giorno è passato più di un anno, ho partecipato all'acquisto di pasta, verdura, parmigiano, olio, ciliegie, carne, riso, patate, clementine e anche delle scarpe! 
Ho coinvolto nei miei acquisti le mie amiche e le colleghe di lavoro, non male per una che aveva deciso di non prendersi impegni. 
Succede che quando si cominciano ad assaggiare dei prodotti così buoni e resi più buoni dalla consapevolezza di acquistarli direttamente da chi li ha creati, è difficile resistere! 
Sicuramente, essere membro di un GAS richiede un minimo di impegno in più rispetto alla spesa settimanale al Supermercato; anche se si decide di non essere referenti, bisogna andare a ritirare i propri acquisti, rispettare date e orari, ma a me questa esperienza ha insegnato che, se Dedo arriva tardi a consegnare le cassette perchè ha avuto un problema, è piacevole fare due chiacchiere con tutti, che non è necessario correre sempre e comunque. Sono mamma di due bimbe di 5 e 4 anni, lavoro e ho delle giornate ovviamente piene di impegni, ma il venerdì, mentre aspetto la cassetta, me la prendo comoda!"


Mirca G. "Nella mia vita ho incontrato persone che mi hanno fatto crescere, migliorare  e soprattutto meditare. Ad un certo punto della nostra vita insieme io e Luca ci siamo molto interrogati su come potevamo continuare ad essere “consumatori” senza portar danno. Un caro amico sacerdote ci ha fatto conoscere alcuni testi che per noi sono divenuti costatanti letture tra cui “guida al consumo critico”. divenuto mio personale punto di riferimento ho pungolato Luca finché non abbiamo cercato un gruppo d’acquisto. Il più vicino a noi era troppo lontano e noi un po’ pigri per partecipare, poi qualcosa ci ha smosso forse la nascita di Alice e anche per Luca il desiderio di un gruppo che avesse valori sinceri è divenuto un obiettivo importante e abbiamo fatto la proposta a coloro che ritenevamo più vicini ai nostri ideali. La sera dell’ultimo dell’anno ha dato la svolta a questo nuovo percorso che è in salita, ma molto divertente in compagnia di belle persone e siamo sicuri che grandi miglioramenti nei nostri stili di vita sono già accaduti." 

LucaChierre "Per me il SolidalGas è prima di tutto un “fatto esistenziale”. Credo che tutti voi conosciate, almeno per un fatto culturale, uno dei passi più citati del vangelo: "La parabola del buon samaritano". Brevemente... Un uomo derubato e percosso dai briganti viene lasciato ai bordi della strada mezzo morto. Passeranno di lì tre uomini ma solo l'ultimo, "il samaritano", si ferma ("lo vide", espressione di grande spessore teologico), ne ha compassione (com-passione: patire con) e si prende cura di lui (vedi Luca 10, 30-37). Perchè i primi due uomini vanno oltre? Sono forse insensibili, menefreghisti o forse senza cuore? Personalmente ritengo un po’ superficiale questa chiave di lettura!Vi cito un breve aneddoto per rendere più chiaro il mio pensiero.Martin Luther king sostiene di aver compreso la parabola quando, insieme con la moglie, ha percorso in macchina la strada che parte da Gerusalemme e va verso Gerico (la stessa strada che stava percorrendo l'uomo che incappa nei briganti). Osserva che è una via ripida, solitaria, con qualche macchia di arbusti e di alte erbe che avrebbero potuto benissimo servire da riparo per dei banditi. Anzi, ricorda che quel posto pericoloso era chiamato "Passo del sangue". Secondo lui, il sacerdote e il levita (i primi due uomini che passano oltre) non se ne sono andati per indifferenza verso lo sfortunato Giudeo, ma perchè si sono posti la domanda: "Che ne sarà di me se mi fermo?". Potevano esserci dei briganti, nascosti e pronti a colpire. Invece, il Samaritano rovescia la domanda e pensa: "Che ne sarà di lui se io non mi fermo?". Il cristiano, afferma King, è colui che abbandona la prima domanda e si lascia inquietare e guidare dalla seconda. E' cristiano quando si lascia attraversare dall'interrogativo: "che ne sarà degli uomini, della pace, del mondo, se io non mi impegno?"Ecco, io credo che questo sia vero non solo per il cristiano ma per ogni persona che abbia a cuore il nostro "villaggio globalizzato" e la "famiglia umana" che lo abita.Oggi l'ambiente è sfruttato in modo insostenibile come troppe persone vengono usate e manipolate per far funzionare un "sistema di consumi" fuori da ogni logica che si voglia proiettare in un sano e vivibile “mondo futuro”.Io ho la possibilità di scegliere dove e come comprare le “cose” che mi servono per Vivere. Ho la consapevolezza di essere una goccia, ma più gocce formano le pozze, quindi i ruscelli, i fiumi, il mare!“Che ne sarà degli uomini, della pace, del mondo, se io non mi impegno?”Queste le mie ragioni del far parte di un GAS!" 

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